La tecnologia del quantum computing può sembrare qualcosa di avveniristico e ancora nella fase della dichiarazioni di intenti, tuttavia la rivoluzione quantistica è più vicina di quanto si possa pensare. E’ inoltre certo che l’avvento dei computer quantistici avrà un impatto enorme sulla cybersecurity, in quanto lo sviluppo di tecniche post-quantum e di algoritmi quantistici consentirà di elaborare quantità di informazioni inimmaginabili per gli attuali computer, consentendo di risolvere rapidamente problemi che oggi sono di enorme complessità. Ciò significa che le attuali tecniche di crittografia, impiegate per proteggere la quasi totalità dei device e dei dati nelle aziende, saranno vanificate e facilmente bypassate dai sistemi quantistici.

Se dunque il quantum parallelism, che permette al quantum computing di eseguire calcoli in parallelo su una scala senza precedenti, potrà rappresentare anche una sorta di Santo Graal per la sicurezza informatica, rendendo potenzialmente inattaccabili reti e dispositivi protetti con tecniche di crittografia quantistica, è altresì vero che le stesse tecnologie quantistiche in mano a cybercriminali e hacker potranno sbaragliare tutti gli attuali framework di sicurezza cyber, decrittando dati, informazioni e transazioni bancarie protette dai tradizionali metodi di crittografia.

Immagine dimostrativa che illustra un ideale computer quantistico in riferimento alle sfide per la cybersecurity alle soglie del quantum computing

Sarà allora importante utilizzare la capacità di elaborazione massiva offerta dal quantum computing per sviluppare nuovi strumenti di sicurezza informatica, realizzando il pieno potenziale che queste tecnologie applicato a una varietà di campi, dalla scoperta di nuovi farmaci alla ricerca scientifica più in generale, dalle applicazioni dell’intelligenza artificiale alla lotta al cambiamento climatico. Finanche alle applicazioni nel settore finanziario, dove la possibilità di analizzare enormi quantità di dati e di identificare pattern nascosti a una velocità incredibile e con una precisione senza precedenti potrà trasformare il settore radicalmente, inaugurando una gestione più efficace ed efficiente del rischio e ottimizzando le opportunità di investimento.

Fino appunto allo sviluppo di tecniche di difesa e rilevamento delle minacce in tempo reale estremamente performanti ed efficaci, creando reti di comunicazione intrinsecamente sicure grazie alla proprietà uniche dei fotoni su cui sarà basata la comunicazione quantistica.

Se quindi le aziende tecnologiche più importanti al mondo concordano sul fatto che i primi computer quantistici potrebbero essere disponibili a partire dall’inizio della prossima decade, è anche vero che la transizione verso sistemi crittografici quantum-safe potrebbe richiedere fino a 12 anni, un periodo che potrebbe essere insufficiente per prevenire una crisi di sicurezza a livello sistemico, dal momento che la protezione dei dati sensibili e dei servizi collegati è oggi garantita da sistemi di crittografia che saranno inefficaci di fronte alla potenza del calcolo quantistico.

Altra grave minaccia alla cybersecurity potrà inoltre essere rappresentata dal cosiddetto Quantum computing as a Service. Già oggi infatti il Computing as a Service è qualcosa che le attività in ambito di intelligenza artificiale hanno reso molto attuale, consentendo a chiunque l’accesso anche a piattaforme di attacco per colpire target mirati di vittime. E’ allora altresì possibile immaginare un futuro in cui alle imprese, startup e università sarà possibile accedere alla potenza di calcolo quantistica senza bisogno di mettere in campo grandi investimenti per dotarsi della necessaria tecnologia. Un modello che richiede di contro adeguati meccanismi di controllo, onde anche in questo caso prevenire usi malevoli del quantum computing, mantenendo la sicurezza informatica come priorità anche di fronte alla disponibilità di tecnologie così potenti.

Infine, un altro tema legato allo sviluppo delle quantum technologies riguarda un aspetto prettamente etico, ovvero la necessità di gestire responsabilmente gli impatti sociali dello sviluppo delle tecnologie quantistiche, regolandone non solo gli impieghi, ma anche tutelando un equilibrio negli investimenti a livello globale tra le diverse regioni geografiche, onde non creare un pericoloso quantum-divide che generi una spaccatura tra Paesi che hanno accesso alle quantum technologies e quelli che ne sono esclusi.