Guerra e pandemia hanno spinto ancor di più i progetti su un asset essenziale all’economia digitale, in cui l’Italia è strategica ma indietro.
Occorrono più potenza e forniture «green».
Ma che tipo di impatto avrà l’impennata dei costi dell’energia sugli investimenti, i rendimenti e gli sviluppi di questa asset class?
di Laura Cavestri
Il Sole 24 Ore
Cuore pulsante di qualunque business – manifatturiero o di servizi – i data center hanno bisogno di infrastrutture capillarmente distribuite. Restano un asset di nicchia, in Italia ne abbiamo molti meno di Regno Unito, Germania e Francia, con un gap da colmare che attrae sempre più l’interesse degli investitori. L’asset è anche altamente energivoro. Un report 2020 della Commissione Ue identifica il consumo in Kwh cresciuto di quasi il 42% tra il 2010 e il 2018, pari al 2,8% di tutta la domanda energetica della regione.
Ma che tipo di impatto avrà l’impennata dei costi dell’energia sugli investimenti, i rendimenti e gli sviluppi di questa asset class?
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